Roberta Zadra, RZ
Cles (TN), 17.03.1976
Nasce come autodidatta, per un periodo rafforza la preparazione al suo lavoro artistico, con uno studio sotto la guida del maestro Albert Dedja.
Nel corso degli anni ha intensificato la produzione pittorica spaziando e sperimentando vie espressive diverse che le hanno permesso di partecipare a mostre collettive e di realizzare le prime personali.
Ama spassionatamente il colore e lo usa indistintamente per dare forma ai corpi e ai volti che popolano i suoi quadri. Sono figure reali di mondi immaginati, sfiorati, sfioriti, alcuni troppo vissuti, altri indagati con effervescente curiosità.
Roberta Zadra, RZ
Cles (TN), 17.03.1976
Nasce come autodidatta, per un periodo rafforza la preparazione al suo lavoro artistico, con uno studio sotto la guida del maestro Albert Dedja.
Nel corso degli anni ha intensificato la produzione pittorica spaziando e sperimentando vie espressive diverse che le hanno permesso di partecipare a mostre collettive e di realizzare le prime personali.
Ama spassionatamente il colore e lo usa indistintamente per dare forma ai corpi e ai volti che popolano i suoi quadri. Sono figure reali di mondi immaginati, sfiorati, sfioriti, alcuni troppo vissuti, altri indagati con effervescente curiosità.
Nel 2013 affronta, per la prima volta, uno specifico studio del colore stesso a partire dalla base: tonalità, saturazione, luminosità. Rimane così affascinata dalle possibilità di comunicazione dell’armonia cromatica.
Sempre a partire da quel periodo, si avvicina in punta di piedi alla scultura.
Ha provato diversi materiali e realizzato il primo manufatto, in schiuma poliuretanica. Un altro interessante spunto creativo si è acceso in seguito ad un weekend in Val dei Mocheni: con la guida del maestro Paolo Vivian ha provato a scolpire il legno ed ha creato le sue prime sculture. Si lascia aperta anche questa strada.
Come molti, ha cercato di dare la risposta a sé stessa, per il grigiore di questi ultimi due anni; lo ha fatto con una nuova serie di disegni, totalmente in bianco e nero, denominata BORDELLO 2020.
Un ‘caos’ stupendo ????????????????
Grazie